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#751
Giovanna Cipollari
Partecipante

Carissima, ho letto con molta attenzione la tua CC e mi sembra ottima per i seguenti motivi:
– evidenzi che gli allievi hanno una conoscenza etnocentrica di famiglia e non hanno nel loro immaginario la presenza di una più ampia visione delle diverse famiglie nello spazio
– anche il processo temporale è estremamente limitato in quanto tra l’altro confondono i piani temporali perché le donne che non avevano il diritto al voto non possono essere le loro nonne ma quelle delle genrazioni precedenti. Come del reato la contrapposizione tra città e campagna è quella che tu evidenzi, cioè gli alunni risentono di condizionamenti mediali e generici ma non dimostrano una effettiva conoscenza di come si vive oggi in campagna, che ovviamente non soffre pù dell’isolamento del passato a causa dell’automobile e degli strumenti di comunocazioniìe attuali.
– interessante è soprattutto l’esigenza di lavorare sulla famiglia per far capire che essa è una cellula della società interdipendente ed interconnessa con le altre strutture economiche, politiche, culturali e sociali; questa presa di coscienza aiuta a pensare con gli abiti mentali che richiede in concetto di cittadinanza mondiale
– è forse anche utile notare una sorta di contraddizione in quanto gli allievi iniziano con una “visione ideale della famiglia” in cui tutti si vogliono bene , ma poi si contraddicono quando affermano che i genitori comprano tante cose ai figli perché non hanno il tempo di stare con loro e che il lavoro è una scusa per non starci.
– la CC riconferma dunque l’ostacolo epistemologico perché l’immaginario degli alunni è ” inquinato” dall’immagine della “famiglia Barilla ” così da non essere in grado di affrontare questa questione, che tra l’altro genera spesso disagi nel loro vissuto, con una consapevolezza adeguta. Grazie Ornella e fammi sapere se la mia risposta ha colto il tuo lavoro. Giovanna