Le Unità di apprendimento sono state prodotte dalle ONG e dalle scuole italiane che insieme a quelle di Austria, Bulgaria, Irlanda, Paesi Bassi e Repubblica ceca  hanno preso parte al progetto europeo Critical review of the historical and social disciplines for a formal education suited to the global society, di cui CVM è stato capofila tra il 2013 e il 2016

Le UDA sono state realizzate e sperimentate da insegnanti singoli o in gruppo durante gli anni scolastici 2014-15 e 2015-16.

Il coordinamento del lavoro è stato affidato alle ONG ACCRI (in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia); ADP (Veneto ed Emilia Romagna) CISP (Lazio); CVM (Marche), CVCS (Friuli Venezia Giulia), (OSVIC (Sardegna) PRO.DO.C.S (Calabria, Lazio e Sicilia). Al partenariato ha inoltre aderito la Regione Marche.

La supervisione scientifica è stata assicurata da un Comitato coordinato da CVM e composto da Catia Brunelli, Antonio Brusa, Giovanna Cipollari, Italo Fiorin, Andrea Fumagalli, Franz Halbartschlager (ricercatori universitari e/o esperti di didattica della cittadinanza mondiale)

 

Le linee guida per la realizzazione delle UDA sono state le seguenti:

STRUTTURA DELL’UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Ogni Unità di apprendimento (UdA) ha sviluppato un tema giudicato rilevante per l’educazione alla cittadinanza mondiale secondo una struttura articolata indicativamente nei punti seguenti:

  • un introduzione comprendente l’esplicitazione della mappa concettuale e degli obiettivi
  • un testo costituito da circa 10 – 20 pagine oltre alle relative immagini (mappe, fotografie, disegni, grafici…)
  • esercizi di apprendimento interattivo per gli studenti
  • materiali di approfondimento

 

CARATTERISTICHE DELLE UDA

Ogni Unità di apprendimento (UdA) è stata pensata in funzione di una realizzazione nella classe per un arco di tempo compreso indicativamente tra le 8 e le 16 ore;  nella sua progettazione si è tenuto conto di una serie di caratteristiche pedagogiche e didattiche coerenti con gli approcci sviluppati dal Comitato scientifico di progetto. Di seguito si procede con una loro presentazione.

1a caratteristica: l’interdimensionalità.

L’approccio interdimensionale si ispira ad uno dei concetti pedagogici più importanti teorizzati dal sociologo Edgar Morin: “È necessario promuovere una conoscenza capace di cogliere i problemi globali e fondamentali per inscrivere in essi le conoscenze parziali e locali. Questo è un problema capitale e sempre misconosciuto”.

Nella pratica del progetto “Critical review…” ciascuno tra i temi attraverso cui costruire UdA si presta ad essere sviluppato sia sul piano della dimensione mondiale sia sui piani dimensionali inferiori (continentali, nazionali, locali). Nella progettazione  delle UdA occorrerà tuttavia tenere conto di tre principi:

  1. a) Le dinamiche delle dimensioni inferiori sono pienamente comprensibili solo attraverso la comprensione delle macrodinamiche superiori (ad es. nelle singole dimensioni nazionali le dinamiche migratorie degli anni ’90 e 2000 possono essere colte solo in modo parziale e distorto, una comprensione più completa può avvenire solo salendo di dimensione e inserendo le dinamiche migratorie nel quadro delle diseguaglianze socio economiche su scala mondiale);
  2. b) ogni dimensione inferiore conserva comunque una sua specificità e non è pienamente riducibile a quanto avviene a livello superiore (restando nell’esempio di cui sopra: le diseguaglianze socio economiche su scala mondiale influenzano tutte le vicende di immigrazione nelle diverse nazioni europee, ma all’interno di questa dinamica generale comune ciascuna vicenda nazionale mantiene le sue specificità)
  3. c) la ricaduta del tema sulla dimensione strettamente locale è opportuno che sia stimolata, ma non sviluppata all’interno dell’UdA. Questo tipo di lavoro può essere infatti una buona opportunità per una ricerca che gli insegnanti possono svolgere insieme alla classe, collegando le macrodimensioni del tema affrontato con una microdimensione locale, vicina al vissuto dei singoli studenti.

 

2a caratteristica: l’interdisciplinarità.

Ciascuno fra i temi rilevanti per l’educazione alla cittadinanza mondiale, per sua natura  possiede elementi che attengono alla dimensione del tempo (il cambiamento storico), dello spazio (la geografia), delle condizioni di sopravvivenza materiale (l’economia). .

Da un punto di vista della progettazione delle UdA le soluzioni operative per sviluppare un approccio realmente interdisciplinare possono essere diverse, in funzione della tipologia di scuola e delle competenze disciplinari che gli insegnanti impegnati nello sviluppo dell’Unità possiedono:

  1. a) una soluzione più semplice organizzativamente può prevedere che l’UdA abbia un impianto prevalentemente storico e che gli approfondimenti di tipo geografico, economico etc. siano proposti e gestiti dallo stesso insegnante di storia;
  2. b) una soluzione capace di coinvolgere un maggior numero di docenti (e pertanto maggiormente auspicabile) può invece prevedere la progettazione di una mappa concettuale che articoli il tema in concetti nodali di tipo storico, geografico ed economico, il cui sviluppo sia affidato agli insegnanti delle relative discipline;
  3. c) soluzioni miste o ulteriori e diverse sono naturalmente possibili.

 

3a caratteristica: l’interattività

Il rispetto dei diversi stili di apprendimento e il coinvolgimento attivo degli studenti richiedono una costruzione delle UdA che preveda da un lato di utilizzare una varietà di strumenti didattici (non solo testo scritto, ma anche mappe, grafici etc.) e che al tempo stesso stimoli e lasci ampio spazio all’interattività individuale e collettiva degli studenti (proponendo loro momenti di simulazione, ricerche basate anche su risoluzioni di problemi, costruzione di mappe e grafici etc.)

 

4a caratteristica: la sinteticità

L’UdA non può contenere l’intero scibile sull’argomento e la sua progettazione si pone l’obiettivo di offrire non una lista inesauribile di contenuti e competenze, quanto un racconto sintetico e potente. Sintetico in quanto capace di cogliere i concetti fondamentali, potente in quanto capace di coinvolgere, stimolando ulteriori domande di approfondimento, ricerche sui meccanismi causali, ricerche sulle conseguenze, collegamenti con il vissuto degli studenti etc.

 

5a caratteristica: l’interculturalità

Un obiettivo stimolante e complesso nella progettazione dell’UdA è la sua capacità di sviluppare competenze di tipo interculturale.

Tra queste assume valenza particolare la capacità di decentramento, ossia di osservare lo stesso fenomeno a partire da una pluralità di punti di vista. Questa competenza riveste un ruolo chiave non solo sul piano degli esiti cognitivi, ma anche sul piano degli atteggiamenti e dei comportamenti.